PELMETTO - Salita per la via Normale (salto del Mago) | ||
Un'estate di circa venticinque anni fa, (detta così fa proprio impressione ma...ero quasi un bambino !?!?!), ebbi modo per la prima volta di salire il ghiaione della fessura tra il Pelmo e il Pelmetto. L'occasione mi venne data dal Paolo Franchi di Fusine che mi chiese se ero intenzionato ad aiutarlo a portare del materiale che sarebbe servito per un tentativo di apertura di una nuova via sul Pelmetto che avrebbe fatto con il Renato Panciera, già da allora uno dei più forti alpinisti di Zoldo. Non ebbi dubbi, naturalmente, ma la ricordo ancora adesso come la faticata più bestiale che abbia mai affrontato. Ricordo anche l'inizio della cengia, con il peso del "ru sac" che non mi aiutava certo a sentirmi tranquillo visto la pendenza e la stabilità di quelle ghiaie e poi il silenzio rotto solo dai miei passi (anche perchè il Paolo era già abbondantemente avanti per preparare "la cuccia"; insomma sono sensazioni che ancora adesso ricordo perfettamente, per cui si può immaginare cosa ho provato dopo tanti anni, ritornare sul luogo del delitto....credo di essermi emozionato come poche altre volte mi è capitato. Per la cronaca il tentativo non fu particolarmente fortunato e si concluse con un paio di costole incrinate del Renato (chissà se si ricorda di questo episodio....ma credo di sì). Non riesco ancora a capire come fecero lui e il Paolo a scendere in quelle condizioni e con tutto il materiale sulle spalle. Ricordo con piacere anche la faccia del Paolo quando li raggiunsi al termine del ghiaione....non si aspettavano che avessi visto tutta la scena con i cannocchiali dal Pian de le Mandre (anche perchè ero in dolce compagnia di Katia) perciò credo che la sorpresa fu veramente tanta. Da allora comunque ho sognato di ripetere il giro almeno duecento volte, ma ancora una volta ho dovuto aspettare il Guru, che mi ha portato fino in cima: anche questo sogno si è avverato!!!! g.f. | E' settembre e in
una mattinata che dire fresca è un eufemismo, ci troviamo come l'anno
prima alla Forcella Staulanza, solo che questa volta la destinazione è il
Pelmetto, per la via normale e il "salto del Mago" che anche se
descritto come -passaggio di 4°- rappresenta pur sempre per noi,
un'incognita da affrontare con le orecchie tese. Per la discesa ci
aspettano poi alcune doppie, l'ultima delle quali, aerea e adrenalitica
come piace (?!?!) a noi. Partiamo con il Guru che tira la fila e con
Andrea, una new entry del gruppo, che soprannominammo in seguito
"l'uomo dalle mani in tasca", visto che le tirò fuori solo per
mangiare, (la leggenda racconta che qualcuno lo vide fare anche tutte le
doppie così!!!). A proposito...un saluto ad Andrea se capitasse tra
queste righe. Ritornando al giro....fino a 50 metri dalla Fessura, il
tragitto è comune alla salita al Pelmo poi invece di andare a destra
verso la cengia di Grohmann ci si sposta a sinistra e con i polpacci che
affondano nella ghiaia, si arriva finalmente a toccare la cengia mediana.
Da lì il passo si fa più agevole e tra il rumore di cocci di vetro
pestati e il silenzio che ci fa sembrare ancora più piccoli al cospetto
di queste pareti, arriviamo finalmente all'attacco del Salto. Il Guru
chiaramente affronta da primo il passaggio e a turno con più o meno
difficoltà ne usciamo. Una volta slegati, si tratta di affrontare solo
alcune decine di metri di roccette, al culmine delle quali si vede in
lontananza la cima. Il paesaggio è bello e impressionante proprio come
descrivono le foto qui a lato. Una volta in cima, giusto il tempo di
mangiare qualcosa e poi, nonostante il cielo fosse blu che di più non si
poteva, il Guru propose di darci una mossa e nonostante le nostre
lamentele ci dirigemmo verso la prima doppia. Aveva ragione il
Guru....dopo neppure 20 minuti eravamo avvolti dalle nubi e la bella
giornata di sole si stava trasformando in una fredda giornata di autunno.
Crediamo che quell'anno nessuno avesse fatto ancora quella discesa, visto
che per pulire dallo sfasciume non so quante tonnellate di dolomia abbiamo
scaricato a valle (in questo Clod si è dimostrato il Number One !!). Alla
seconda doppia succede quello che mai dovrebbe accadere: la corda si
incastra tra le rocce e così dopo innumerevoli tentativi non rimane
altro che risalire per provare a liberarla. Tocca al Guru, che risale e
ridiscende facendoci trattenere il respiro e soprattutto stringere le
chiappe visto anche che per evitare i sassi che la corda smuoveva ci siamo
dovuti riparare fuori dal camino dove scendeva la doppia, leggasi una
cengetta con praticamente i piedi a penzoloni nel vuoto. Per quello che ci
riguarda...una posizione veramente di merda. Comunque tutto è andato per
il meglio e abbiamo potuto proseguire fino all'ultima doppia...dove ci
aspettava la classica discesa seduti sull'imbrago e a qualche metro dalla
roccia. Avete presente cosa si prova a rimanere per ultimi a fare
"quel" tipo di doppia, con i tuoi compagni che uno dopo l'altro
spariscono oltre lo strapiombo e tu rimani lì con lo sguardo sui cordini
passati dentro due chiodi che vibrano, si flettono e pensando che poi
toccherà a te?? Qualcuno del gruppo lo ha provato, e ci sono le
prove cinematografiche che questo qualcuno, a metà della discesa, con un
raggio di sole che gli ha consentito di godersi tutto il panorama (a
differenza degli altri), ha cominciato a gridare :- cazzo, che bello cazzo,che
bello - e che sempre in preda ad orgasmo alpinistico, una volta toccato
terra ha cominciato a ringraziare il Guru urlando:- cazzo, grazie grazie
cazzo, grazie grazie - Questo qualcuno dice ancora oggi che non farebbe
cambio tra quella emozione e una notte con Miss Mondo...! ( per forza,
quante probabilità ci sono che una qualsiasi Miss "caghi" il
nostro ....qualcuno??? ndr). Comunque una volta fatto su le corde ci siamo
precipitati giù per il ghiaione e in un paio d'ore potevamo annegarci nel
solito bicchierone di birra.
P.S. non c'era nessuna Miss ad aspettarci!!!!!!
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