Quando Stefano ci propose il
concatenamento delle quattro cime degli Spiz (Nord,Mezzo,Est, Sud) ,
dicendoci che probabilmente erano anni che non veniva fatto, non ci furono
dubbi di nessun tipo: gli Spiz, con il loro
ambiente selvaggio e solitario, rappresentano per noi la quinta
essenza dell'avventura e se poi ci mettiamo (che non guasta) la possibilità
di appoggiarsi al Casel Sora'l Sass per gustare i piatti della Raffaella e
le sue grappe, ecco che l'unico problema venne dal numero delle adesioni:
7. Troppi forse ( avete presente fare 5 o 6 doppie e aspettare ogni
volta il proprio turno? ) ma comunque nessuno avrebbe rinunciato per
nessuna ragione al mondo.
Partenza da Forno di Zoldo e seguendo la strada sterrata che porta in Val
Pramper, raggiungiamo dopo alcuni chilometri Pian della Fopa, dove
lasciamo le macchine. Da lì la strada è interrotta da una sbarra. In
poco più di un'oretta raggiungiamo il Casel Sora'l Sass e dopo i consueti
festeggiamenti al Cristian e alla Raffaella, partiamo con gli zaini pieni
solo del necessario per il giro; il resto lo lasciamo al rifugio perché
il programma per la sera prevede una Raffaella's dinner di quelle
esagerate con vino a volontà e grappe a gogò...poi tutti a letto!!
Partiamo senza sapere esattamente cosa ci attende, anche perché il Guru
ci conferma che non è sicuro di trovare il passaggio chiave che consente
di "legare" lo
Spiz di Mezzo con lo Spiz Sud, ma ormai abbiamo nostro il motto : si
sa quando si parte, non si sa quando si arriva!!
La salita lungo il "Giaron Dantre i Spiz" è di quelle che ti
massacrano ed in particolare verso la metà, poco prima di incontrare (si
fa per dire, perché in effetti se non lo sai non lo vedi) l'inizio del
Viaz del Gonela, il ghiaione è di quelli tipici "due passi avanti,
tre indietro". Mentre noi arrancavamo ai due all'ora, abbiamo avuto
la fortuna di vedere attraversare tutto il ghiaione da una famiglia di
camosci; nel giro di 30 secondi erano già sopra le nostre teste, con
conseguente caduta di ...un sasso, sì solo uno ma….grosso a tal punto
che siamo partiti di corsa e nel giro di 40 minuti eravamo già in cima
alla Forcella
La Porta (2178 m). Giusto il tempo di tirare fuori corda, caschi e
imbraghi e poi via lungo una cengia che ci porta proprio all'imbocco del
canale che rappresenta l'inizio della "normale" allo Spiz Nord.
La relazione del buon Angelini, parlava di un 2° senza problemi, in realtà
o siamo veramente scarsi noi oppure nel corso degli anni qualcosa è
cambiato, tanto che per fare quei primi
30 metri ci abbiamo impiegato quasi un'ora (forse l'idea della corda
fissa non è stata delle più felici). Da ricordare la frase del Guru a
Clod : Tachete su a chela corda cazo!! Una volta usciti
fuori, le cose sono leggermente migliorate, anche se ricordiamo che si
tratta pur sempre di percorso al limite estremo dell'escursionismo con
obbligo di effettuare non meno di 5 doppie, l'ultima delle quali di
cinquanta metri verticali ed espostissimi. La visione dalla cima
dello spiz Nord è impagabile, così come è impressionante vedere il
Casel Sora'l Sass settecento metri più in basso. L'ambiente
è decisamente severo, sbagliare cengia significa trovarsi in situazioni
antipatiche, questo paesaggio fatto di guglie e sassi che sembrano cadere
da un momento all'altro, cenge
che sembrano sparire all'improvviso per poi ricomparire man mano che si
avanza…..!! Poi, finalmente...il
passaggio chiave: sembrava impossibile scendere da lì ma per il Guru
il ponte
di roccia era la prova che eravamo sulla strada giusta. Non è stato
un passaggio elementare, tanto che Gianni ricorda sempre che quel giorno
ha avuto un rapporto con la roccia, a causa di una
cengetta leggermente troppo stretta per i suoi gusti...e non solo
suoi!! E poi lo Spiz di Mezzo e lo Spiz Sud e poi la doppia alla quale
accennavamo prima e poi ancora più giù fino a raggiungere il bivacco
Carnielli. Per la cronaca dobbiamo ricordare che mezz'ora prima di
arrivare al bivacco, rimane da fare un passaggino un po' brigoso, che
tutti quanti hanno dovuto fare in punta di piedi con i polpastrelli alla
ricerca di qualcosa che assomigliasse ad un appiglio...tutti meno una,
visto che a metà del passaggio più di così non si poteva allungare, per
cui ha dovuto inventarsi un mezzo carpiato con avvitamento laterale, che
anche grazie all'intervento del Cristian (gestore Casel S.S.che ci era
venuto incontro) non ha avuto conseguenze particolari. In quel momento ci
siamo cagati un po' nelle braghe!! Il ritorno al Casel S.S. lo abbiamo
fatto tagliando un po' di dislivello attraverso il Viaz de l'Oliana
(semplicemente fantastico, ma da fare con le orecchie dritte!!) e
finalmente alle 21.15 ci siamo fatti una bella birra fresca dalla
Raffaella, il resto della cena lo lasciamo alla immaginazione. Giro da 5
stelle!!!
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